Una folla, come tante altre
domeniche, percorre distrattamente la strada tra le due chiese; molti, però,
tengono in mano rami d’ulivo: ma certo, è la “Domenica delle Palme”!
Riavvolgiamo la linea del tempo e
sulla stessa strada, nello stesso periodo, qualcuno grida:
«Udite, udite!». Si trova presso
la “Colonna rossa”, un tempo collocata in un vertice delle “quattro arie”,
l’incrocio stradale fra le due importanti chiese di Spilamberto.
Sopra a quella Colonna erano
sempre appese le Gride, le disposizioni che conveniva rispettare: la marchesa
Bianca Rangoni era determinata nell’esigere che nel suo Feudo la vita fosse
minuziosamente regolata .
La voce continua a gridare,
impone i comportamenti;
non ci saranno scuse per chi non sa leggere, e chi
trasgredirà non avrà scampo, sarà punito.
L’anno precedente, il 1614,
durante la “Settimana Santa”, gli ebrei residenti erano stati offesi e
minacciati dai cattolici: sassi scagliati contro le loro finestre e ingiurie
vergognose nei loro confronti. Erano violenze che si verificavano anche in
altri luoghi, ma Bianca, la “Signora”, governatrice di Spilamberto, non voleva
che questo fatto si ripetesse, richiedeva che nel suo Feudo vigesse il rispetto
della quiete.
Questo va gridando il banditore.
Ma un messaggio è indirizzato anche agli ebrei: devono rimanere nelle loro
abitazioni fino allo “scioglimento delle campane”, quando la “Settimana Santa”
si sarà conclusa.
Nella strada, oggi, continua il
via vai delle persone con l’ulivo, ma riecheggia ancora quella voce... proviene
dall’Archivio, dai suoi documenti che, se ascoltati, ci fanno quotidianamente
rivivere il passato nel presente.
La suggestione può essere forte!