Nell'Ottobre 2014, l'Amministrazione comunale delibera l'allontanamento dell'Archivio Storico da Spilamberto, dalla comunità che lo ha costituito nel corso di oltre cinquecento anni. L'Associazione NASCO A SPILAMBERTO (Naturalmente Archivio Storico Comunale a Spilamberto) si prefigge l'obiettivo di valorizzare il patrimonio documentario della comunità e di ottenere in tempi brevi un suo ritorno in paese.
mercoledì 24 dicembre 2014
NOTIZIE DALL'ARCHIVIO / 4: TRA TORRI E RICORDI
È giorno di mercato.
Lo attraversiamo indenni, guidati da tre ragazzi che puntano con decisione verso la Rocca. Il “Cortile d’onore”, tronfio nel suo restauro, assiste alla nostra lotta eroica per collocare nella pianta del 1911 il segnale degli scavi, ora ricoperti, che hanno messo in luce le fondamenta della prima torre. La caccia ai merli, nella parte posteriore della Rocca, non riguarda quei “neri cantanti” che solitamente ci parlano dai tetti e dalle piante: I merli che i ragazzi cercano, e individuano, sono quelli ghibellini a coda di rondine che, incastrati nel muro, segnalano la seconda sopraelevazione della Rocca.
Riaccende la curiosità la stranezza dei due ponti levatoi davanti e dietro l’antico edificio; poi riparte la ricerca, e ... il mozzicone del muro di cinta è trovato in un baleno in via Savani.
Si riparte; l’oggetto della ricerca è la torretta di guardia, ultima superstite delle quattro poste agli angoli del castello. Ad essa ci porta il muro in via Piccioli coperto di impalcature. Sotto, quasi nascosta dai teli, troviamo la porticina che va al terrapieno dove un tempo, d’estate, sotto le acacie, si giocava a scivolare rompendo i vestiti, dimentichi delle inevitabili sgridate della mamma. Un operaio addetto al restauro del muro attira le domande dei ragazzi: si procede un metro quadrato al giorno con duro lavoro e, se il tempo lo permetterà, il muro sarà a nuovo a febbraio.
... e poi, via Vischi... la “palla beis” delle amiche di un tempo, Monica, Marina, Anna ... Flavio c’era? no, era troppo piccolo... la Nòcia dal sanguátli... via Sant’Adriano ... la panca dal vágg, che deve esserci, certo!, ancora da qualche parte, come quei ricordi che non si vogliono abbandonare ... sì, ecco, la finestra della casa d’angolo da dove qualcuno vide i pompieri che recuperavano il corpo del ragazzo finito tra i ghiacci della “fossa”, dietro alla “Montagnina”, dove si giocava a scivolare! Ora è pavimentata, noi ci possiamo camminare sicuri.
Il nostro presente passato si intreccia con l’antico.
... ancora passi svelti, ci allontaniamo. La triangolazione visiva dal lato sud ovest della vecchia cinta muraria, in viale Rimembranze, permette di ipotizzare la collocazione di un’altra torretta che non c’è più.
E poi il racconto della torricella “Cà Matta”, deposito delle polveri piriche, quella di Campiglio e di Castelvetro, ah, dimenticavo! quella di San Vito! ... le torrette, sì, protagoniste importanti di questa uscita.
Ed ecco il Torrione, davanti a noi, ci dice che siamo arrivati alla fine del percorso ... svelti, la campanella sta per suonare! Le lezioni anche oggi sono finite. A casa!
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