Seconda puntata
Se lasciate spazio alla fantasia
e vi avvicinate a Lei...sentirete anche voi: la musica!
La musica cambia l’immagine della
severa Rocca. Viene dall’interno, dalla “Stanza degli sposi”.
No, no, no, non è quella del
castello dei Gonzaga a Mantova dipinta dal Mantegna, ma è qui, a Spilamberto,
proprio dentro la Rocca!
Entriamo e andiamo a vederla.
La stanza ha la vista sul Panaro,
verso est. Immaginiamola alle prime incerte luci dell’alba, avvolti dal verde silenzio
del parco.
Lì ci sono gli affreschi di putti
alati musicanti, eroti simboli amorosi, che suonano e tengono incantato Pegaso,
il cavallo alato. La loro magia avvolge anche noi.
La stanza fu affrescata in
occasione del matrimonio di Nicolò Rangoni e Bianca Bentivoglio, figlia del
“Signore” di Bologna. Era il lontano 1479.
Torniamo però alla realtà, per
dire: gli affreschi vennero asportati dalla fascia alta delle pareti poco prima
dell’Ultima guerra mondiale. Per preservarli dal degrado ora sono in parte
conservati dal Comune di Spilamberto e in parte dall’ultimo discendente dei
marchesi Rangoni.
Lasciandoci, un’ultima volta,
trasportare dalla delicata armonia del flauto e quasi imbrigliati, come Pegaso,
dal seducente festone, torniamo alla storicità della rappresentazione: l’affresco
ci dice che, in quel momento, si stava attuando un percorso di ristrutturazione
della Rocca, la quale, da fortilizio, si avviava a diventare una residenza
signorile. Sarebbe diventata confortevole luogo di soggiorno dei Marchesi e dei
loro importanti ospiti, che da varie parti della Penisola avrebbero raggiunto
la Spilamberto degli anni e dei secoli futuri.
E noi, da queste pagine, vi
racconteremo la loro storia.
Arrivederci a presto.
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