La “Comunità” di Spilamberto aveva
la possibilità di prendere decisioni, di far sentire il proprio parere, di
interloquire con i poteri forti di allora: il “potere di banno” del marchese
Rangoni, ma anche degli Este, duchi di Modena e Ferrara.
Questa era la “voce” della “Comunità”
che è stata documentata e che ha dato vita all’Archivio Storico Comunale del
paese e alla sua straordinaria ricchezza.
Avere la possibilità di esprimere
le proprie opinioni non significava, però, averla sempre vinta sulle
imposizioni e le richieste dei poteri superiori.
Il 23 febbraio 1561 la “voce” non
riuscì ad avere la meglio nei confronti degli Este.
Nell’edificio
detto la “Sega” a Spilamberto, di proprietà Rangoni, si trovavano travi ed assi
di legno e il governo modenese era interessato ad averli. A questa imposizione
dovettero cedere i Consiglieri riuniti. Ma il danno non si limitava al
materiale. C’era pure la spesa del trasporto, i cosiddetti “carreggi”. In quel
caso se ne dovettero incaricare i mezzadri dei privilegiati spilambertesi, cioè
di coloro che avevano il diritto di non pagare le tasse, gli “esenti”, ovvero i
nobili Rangoni, i frati e le suore. Si trattava di denari e animali per
trasferire il legname.
Fu sicuramente un abuso,
un’imposizione, quasi una pena da scontare. In quei giorni le braccia di quegli
uomini non vennero destinate ai lavori dei campi, ma al servizio di “Sua Eccellenza
il Duca”.
Per noi, oggi, c’è però un dato
positivo: conosciamo i nomi dei “fortunati” prescelti ed è un’occasione per
individuare nomi di “antichi” spilambertesi!
Eccoli:
- Alcuni componenti della famiglia Berselli, mezzadri delle “Suore di San Paolo” e dei Rangoni
- Jacomo Vezzale (Giacomo Vezzali)
- Antonio Solmo (Antonio Solmi)
- Pedro Antonio Selingardo (Pietro Antonio Silingardi)
- Matteo Solignano
- Pedro Cuzano (Pietro Cusano)
- Zuliano de Selmo (Giuliano Selmi)
- Baldissera Bersello (Baldassarre Berselli)
- Domenico Caretta (Domenico Carretta)
- Pedro Adani (Pietro Adani)
- Zoanno da Rola (Giovanni Roli)
- Zan Francesco Chechini (Gian Francesco Chechini o “Cecchini”?)
- Zoanno Bavalotto (Giovanni Bavalotto)
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