(Lapide posta sulla casa dove visse e morì la
Direttrice didattica Teresa Monti, via S. Adriano, 33.)
Una “scuola
di vita” di fronte alla scuola: Teresa Monti
Nei giorni di
scuola è tutto un pullulare di macchine che parcheggiano, scaricano i ragazzi e
ripartono. Si tratta di un ampio piazzale, un parcheggio pubblico sul lato destro di via Marconi, che serve l’Istituto Comprensivo Severino Fabriani e la Scuola
Materna Maria Quartieri. Da molto tempo era uno spazio senza denominazione. Per
questo, con delibera n°. 10 del 17/02/2014, la Giunta Comunale delibera con
voti unanimi “di denominare il Piazzale adibito a parcheggio, limitrofo al
Polo Scolastico, “Piazzale Teresa Monti”, Maestra e Direttrice didattica
(1879-1955), denominazione che si adatta perfettamente al luogo essendo il
piazzale limitrofo al Polo scolastico del capoluogo”.
Ma chi era Teresa Monti?
Si era dedicata tutta la vita all’insegnamento dei giovani,
soprattutto quelli economicamente svantaggiati. Alla sua morte, oltre a un lascito
alla Casa di Riposo, donò alla Parrocchia la sua abitazione in via S. Adriano,
33. Con questa eredità la Parrocchia poté acquistare l’Asilo di via Marconi.
La grandezza d’animo di Teresa non si espresse soltanto
nell’amore per l’insegnamento e nelle
donazioni. Lei, cattolicissima, personaggio pubblico e non attivista in
campo politico, associò a questo valore anche un notevole coraggio: diede
rifugio nella sua abitazione all’ex Sindaco socialista, Armando Sassatelli, che,
dopo aver subito un violento pestaggio, era soggetto a continui attacchi, soprusi ed umiliazioni da parte dei fascisti. Anche quando Teresa Monti lo
sistemò con la moglie e il figlioletto nel sottotetto della sua abitazione
continuarono le vessazioni. Teresa mantenne l’accoglienza ad Armando nonostante
i sassi e le pietre che venivano lanciati alle finestre di ogni appartamento
della casa, rompendo vetri ed imposte, mentre nella notte voci maschili,
interrotte da sguaiate risate, cantavano canzoni beffarde ed umilianti.
La titolazione della piazza e la lapide sulla casa che
fu della Monti sono “l’albero dei giusti” che il paese ha piantato per
ricordare l’esempio di questa concittadina.
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