Disegno di Fabiano Amadessi
(Ecco il primo appuntamento dei racconti del
“Gigante Berto”
di
cui vi avevamo annunciato la “Rubrica” il 07/12/2016)
Le storie del
“doppio”: “Una Spina nel cuore”, prima puntata
L’aurora. Come
ogni anno il 21 giugno, solstizio d’estate, Berto si trovava all’Oratorio di
Collecchio per assistere all’evento.
Dapprima il sole
appariva dietro ai pioppi del campo sportivo di Spilamberto, si allargava poi
sul paese e dileguava i sogni del mattino.
Il sorgere come
un auspicio favorevole.
Quando Berto se
ne andava il sole di giugno era pieno.
La grande
quercia rinfrescava il pomeriggio e gli sguardi in attesa dei bambini; Berto li
osservava appoggiato al “suo tronco”.
«Ci racconti di
Spilamberto?», il bambino dai capelli ricci ruppe l’indugio.
«Sì, i suoi due
nomi» precisò la sorella, anch’essa riccioluta.
«“Spinum” e “Lamberti”»
iniziò Berto.
«La maestra ha
detto “Spina...”».
«Tutti e due. È
l’anima doppia di Spilamberto. Da “Spina” poi è nata una bella storia».
«Raccontaci del
re» capelli ricci incalzava.
«Insomma non
taci mai?!», protestò la sorella.
E il vecchio
lentamente cominciò:
«Più di mille
anni fa non c’era ancora il paese; là, in basso, un paesaggio desolato e fitti
cespugli spinosi. Quassù, invece, il luogo del “giardino del Re”, “Verdeta”, dove
il Rio Secco, il Rio dei Monti e tante sorgenti rendevano verde un fitto bosco,
frequentato da una gran quantità di animali. Il re si chiamava Lamberto e qui
si divertiva a cacciare e svagarsi negli intervalli di guerre e di governo. Era
la grande riserva reale che acque, sapientemente canalizzate, irroravano piante
e fiori che abbondavano rigogliosi; ma venne un giorno...».
Berto fece una
pausa, lentamente si voltò verso la collina incurante degli impazienti
ascoltatori.
Riprese: «Nel bosco
Lamberto avanzava cauto seguendo le nitide orme di un capriolo. A breve
distanza lo sguardo torvo di un servo ne sorvegliava i passi: la donna che
amava era stata molestata da Lamberto e da tempo una profonda vendetta covava
in lui».
Improvviso
un lieve fruscio scosse le tenere fronde, un’esile emozione impose una pausa
alle parole di Berto. [...]
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