Spilamberto 1616: rifiuti “fuori del Castello”
Nell'immagine: disegno di Antonio Mastrolorenzo dedicato a via Piccioli,
anticamente parte dei "Terragli di sopra":
si tratta dell'unica strada che mantenga ancora l'aspetto
che queste vie del "Castello" dovevano avere in passato.
Lo
aveva gridato il “Nunzio pubblico”.
Tutti
gli abitanti del “Castello di Spilamberto” lo avevano ascoltato la domenica
mattina mentre uscivano dalla chiesa; in tre giorni di festa consecutivi, al
termine della “Santa messa”, le norme erano state lette “a voce alta ed
intelligibile”.
Obbligatorio
ubbidire.
Estate
1616: la volontà della marchesa Bianca Rangoni si esprimeva in una “Grida”,
che, scritta, era in seguito stata appesa alla “Colonna Rossa”, (la “Colonna Rubra”) posta nell’angolo
sud-est dell’incrocio fra le due strade principali dell’abitato, oggi le
“Quattro arie”.
Tutti
i sudditi che risiedevano nel “Castello”, proprietari di immobili o soltanto
affittuari, ogni sabato sera avrebbero dovuto “nettare e spazzare” davanti alle
proprie abitazioni; le immondizie dovevano essere raccolte, rimosse e
depositate “in luogo che piovendo l’acqua” non le trasportasse lungo le strade.
Nell’immediato
tutti erano costretti a condurre fuori dalle mura castellane ogni sorta di
rifiuti presente nelle “contrade” e sotto i portici. In entrambi i casi, ai
trasgressori sarebbe stata imposta una ingente multa. Non erano ammesse scuse,
e il colpevole poteva essere individuato anche soltanto attraverso una
dichiarazione di un testimone “degno di fede”!
Un
provvedimento importante, questo, in un mondo in cui era consuetudine la
convivenza con animali ed i loro escrementi; in un momento in cui la maggior
parte delle persone lottava per procurarsi cibo e cercare di sopravvivere.
Si
avverte l’esigenza di mutare le abitudini, per aumentare la decenza del
“Castello”, ed evitare malattie, le pochissime allora di cui si conoscevano le
cause.
Oggi per noi si
ripropone il problema della spazzatura, ma in altri termini: al decoro e allo
smaltimento si è reso indispensabile aggiungere la differenziazione.
[L'immagine è tratta dalla "Enciclopedia Spilambertese", a cura di S. Cevolani, Istituto Enciclopedico Settecani - Mercatino di via Obici, 2000]
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