mercoledì 5 settembre 2018

CARAMELLE DALL’ARCHIVIO / 56

Spilamberto 1616: rifiuti “fuori del Castello”

Nell'immagine: disegno di Antonio Mastrolorenzo dedicato a via Piccioli,
anticamente parte dei "Terragli di sopra":
si tratta dell'unica strada che mantenga ancora l'aspetto
che queste vie del "Castello" dovevano avere in passato.


Lo aveva gridato il “Nunzio pubblico”.
Tutti gli abitanti del “Castello di Spilamberto” lo avevano ascoltato la domenica mattina mentre uscivano dalla chiesa; in tre giorni di festa consecutivi, al termine della “Santa messa”, le norme erano state lette “a voce alta ed intelligibile”.
Obbligatorio ubbidire.
Estate 1616: la volontà della marchesa Bianca Rangoni si esprimeva in una “Grida”, che, scritta, era in seguito stata appesa alla “Colonna Rossa”, (la “Colonna Rubra”) posta nell’angolo sud-est dell’incrocio fra le due strade principali dell’abitato, oggi le “Quattro arie”.
Tutti i sudditi che risiedevano nel “Castello”, proprietari di immobili o soltanto affittuari, ogni sabato sera avrebbero dovuto “nettare e spazzare” davanti alle proprie abitazioni; le immondizie dovevano essere raccolte, rimosse e depositate “in luogo che piovendo l’acqua” non le trasportasse lungo le strade.
Nell’immediato tutti erano costretti a condurre fuori dalle mura castellane ogni sorta di rifiuti presente nelle “contrade” e sotto i portici. In entrambi i casi, ai trasgressori sarebbe stata imposta una ingente multa. Non erano ammesse scuse, e il colpevole poteva essere individuato anche soltanto attraverso una dichiarazione di un testimone “degno di fede”!
Un provvedimento importante, questo, in un mondo in cui era consuetudine la convivenza con animali ed i loro escrementi; in un momento in cui la maggior parte delle persone lottava per procurarsi cibo e cercare di sopravvivere.
Si avverte l’esigenza di mutare le abitudini, per aumentare la decenza del “Castello”, ed evitare malattie, le pochissime allora di cui si conoscevano le cause.
Oggi per noi si ripropone il problema della spazzatura, ma in altri termini: al decoro e allo smaltimento si è reso indispensabile aggiungere la differenziazione.


[L'immagine è tratta dalla "Enciclopedia Spilambertese", a cura di S. Cevolani, Istituto Enciclopedico Settecani - Mercatino di via Obici, 2000]

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