Merita un cenno l’accoglienza che
Guido Rangoni, il suocero, fece ad Anna Teresa, la futura nuora. Ecco come ce
la racconta il noto cronista spilambertese Gian Andrea Gregori:
“Giunta la carrozza de’ Sposi alla Scala della Rocca, ivi si trovò il
sig. Marchese Guido suocero, accompagnato da Cavalieri suoi amici e dalle donne
principali di Spilamberto… salite le scale la sposa entrò nella Sala… Questa
era fornita di corami nuovi e pitture, e sopra le porte, che sono quattro,
nicchie con statue di rilievo”. Il percorso effettuato era soltanto la
premessa per introdurla alle sei camere del suo appartamento, che comprendeva
pure “un camerino con l’oratorio da Messe
et una Galleria”.
(12/02/2005, fotografia da raccolta privata.
Scorcio
affrescato della “Galleria”, inclusa nell’appartamento
di Anna Teresa Rangoni
all’epoca del suo matrimonio.)
Nelle sue nuove ricche stanze la
giovane Marchesa non ebbe tempo di riposarsi: dopo quell’accoglienza iniziò una
festa da ballo.
La sera successiva venne
rappresentata una commedia in Rocca e la domenica mattina, nella Chiesa della “miracolosa Madonna di Spilamberto”,
quella del Carmine, splendidamente addobbata, fu cantata una messa solenne in
musica, e, naturalmente, assieme allo sposo e alla sposa intervenne tutta la
nobiltà. Filippo ed Anna Teresa si
incamminarono poi verso la Rocca, dove li aspettava la tavola in forma di
conchiglia tutta circondata da Dame e Cavalieri: era l’ora del banchetto.
E qui le fantasticherie del
nostro Gioanni continuarono. Egli aveva sì scrutato tutti quei Signori che
attraverso il ponte levatoio, prospiciente la Piazza, entravano nella Rocca, ma
come poteva immaginare la magnificenza delle tavole imbandite!
Gioanni, però, non era solo in
questi viaggi fantastici: lo accompagnavano gli sguardi stupiti di tutti i
forestieri accorsi a Spilamberto per ammirare quel matrimonio, di cui ogni
bocca da tempo mormorava fiabescamente.
La realtà, in ogni caso, avrebbe sconfitto tutte le loro fantasie!