mercoledì 13 luglio 2016

IL VECCHIO COMUNE SI RACCONTA / 1°: UN CONSIGLIO NELLA TEMPESTA


La sala della “Consigliera” al piano terra del Torrione era affollata. Anche in quel gelido 10 gennaio 1561 le persone che componevano il “Consiglio della Comunità” erano accorse al suono della campana: venivano chiamate ad assumere importanti decisioni per gli abitanti del “Castello”. Pure quella volta si sarebbe votato utilizzando fave bianche per approvare e nere per esprimere voto contrario. La discussione riguardava l’assunzione per due anni del medico del “Castello”. Il marchese Rangoni, che anche da lontano vigilava sulle loro decisioni o personalmente o con un suo delegato, aveva proposto una persona di sua fiducia: Geminiano Biancolino.
Non sempre però il Consiglio accettava supinamente le idee del Marchese. Il Comune di Spilamberto aveva possibilità di discutere ed anche disapprovare le decisioni del “Signore”; erano, questi, particolari privilegi che non tutti gli altri Comuni avevano potuto mantenere. Gli incontri venivano di solito verbalizzate su fogli volanti, “squarzetti”.
La tempesta di neve che infuriava all’esterno, e imbiancava il “Castello”, quella giornata fu la testimone di un evento: per la prima volta il Cancelliere della “Comunità”, Nicolò Maria Tedeschi, diede inizio alla registrazione ufficiale delle riunioni, non più in brutte copie.
La ricca produzione di fonti scritte, vanto oggi dell’Archivio del Comune di Spilamberto, riceveva il proprio impulso dalle prerogative difese con costanza dalla “Comunità”.
Quei documenti, con diligenza redatti, continuano a parlarci, a ricordare, e a farci conoscere perfino i nomi di quei Consiglieri, sicuramente un po’ infreddoliti, ma fieri del loro compito e costanti nel loro operato.
(Nelle successive puntate riporteremo vari nomi di questi personaggi, per offrire ai lettori l’opportunità di ricostruire le radici spilambertesi dei propri antenati. Quindi... arrivederci a presto!)

Nell'immagine: al centro – tra arco ed entrata del Torrione – la porta di accesso all’antica “Consigliera”, stanza ove si riuniva il “Consiglio della Comunità” già nel lontano sec. XVI. Oggi ingresso ad una delle sale espositive allestite dal “Gruppo naturalisti” di Spilamberto.

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