(Stabilimento S.I.P.E., Palazzina degli uffici
e dei laboratori.
Foto: archivio “Gruppo di Documentazione Vignolese, Mezaluna
– Mario Menabue”.)
Perché una nuova
rubrica?
Tutti conoscono la “S.I.P.E.”, ma non
tutti forse sanno che prende questo nome, dopo il 1900, una fabbrica di polveri
presente da secoli a Spilamberto.
Vari studiosi affermano che la prima Polveriera
è stata costruita nel 1510, ma non citano nessun documento che provi tale
notizia. Comunque, certamente essa è stata attiva quasi ininterrottamente vari
secoli, fino a diventare privata, seguendo le vicende storiche del “Ducato
estense” prima, ed in seguito del nostro paese.
Ora i fabbricati della “S.I.P.E.”
giacciono in progressivo degrado, abbandonati e, dopo una breve parentesi di
accese polemiche, nessuno ne parla più. Siamo soltanto a conoscenza che vi si
svolgono raduni di gruppi per scontrarsi in battaglie simulate.
Perciò N.A.S.CO., con questa rubrica,
vorrebbe innanzitutto diventare uno stimolo per riportare in primo piano, agli
occhi delle forze politiche, il problema del restauro e del riutilizzo di
questo importante documento di archeologia industriale.
La fabbrica di polveri ha certamente
dato lavoro al paese, ma ha causato anche tanti lutti e non c’è chi di noi non
abbia subito la perdita di un parente, di un amico o di un conoscente.
Le “Caramelle” sulla Polveriera
serviranno, perciò, anche ad offrire l’occasione per ricordare simbolicamente
quelli che vi hanno perso la vita. Di alcuni di loro racconteremo la dinamica
dell’incidente.
Iniziamo dunque un piccolo viaggio nella storia della
Polveriera.
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