lunedì 15 dicembre 2014

CARAMELLE DALL'ARCHIVIO / 3: IL "DISERTO" SPILAMBERTO


Dal luglio del 1581 gli Este dominavano direttamente Spilamberto attraverso un Ufficiale ducale, quale amministratore della giustizia e detentore del potere esecutivo. Con l’arrivo del Commissario Giovanni Armati veniva ripristinata la Signoria dei Rangoni; un nuovo Commissario avrebbe eseguito gli ordini dei rinnovati Signori feudali.
Con la lettera riportata, Armati informava il Segretario Ducale sulla condizione del territorio ove era giunto in missione. Le condizioni di Spilamberto erano deplorevoli (e in un altro momento le descriveremo più dettagliatamente).
Certamente non è pensabile una simile situazione oggi. Ma ci sono certi sabati e certe domeniche pomeriggio in cui nel paese sembrano vivere solo le case. Poi dietro l’angolo c’è questa tendenza, una mentalità strettamente manageriale che tende a sradicare ciò che da sempre è stato del paese, centralizzando tutto.
Se togliamo a Spilamberto alcuni dei suoi gioielli, fra cui il Museo Archeologico, il suo Archivio, in pratica la sua memoria, e portiamo tutto a Vignola, ecco che anche oggi ritroveremmo quel “diserto”che nella lettera dell’Armati fa stringere il cuore.

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