Traslazione
del corpo di Sant’Adriano (formella del portale dell’Abbazia di Nonantola).
Per
capire l’uomo, dice un antropologo, bisogna fare il giro più lungo. Ciò vale
anche per Spilamberto, e infatti la pista che porta al suo nome si snoda per
circa due secoli.
Quando
nell’885 Adriano III muore, l’Abate di Nonantola si impadronisce del corpo del
Papa e di tutto ciò che faceva parte del suo bagaglio, in particolare la
biblioteca.
Per
fare questo si avvale di un diritto longobardo detto “albinaggio”: esso però
poteva essere vigente solo nella zona longobarda della curtis di Vilzacara,
cioè sulla sponda sinistra del Panaro, e quindi a Spilamberto.
Ecco
quindi un importante indizio a favore dell’ipotesi secondo cui Adriano sarebbe
morto a Spilamberto; da unire al fatto che dal XIII sec. ad oggi il nostro
paese ha dedicato un culto particolare ad Adriano III, mentre di ciò non vi è
traccia a San Cesario.
Ma
torniamo a Nonantola. Quando intorno al 1000 cominciano i processi di
canonizzazione, all’Abbazia occorre santificare Adriano III: in questo modo i
suoi resti diventeranno reliquie, dunque attireranno pellegrini e procureranno
risorse economiche.
Nel
1017 viene scritta così dagli amanuensi di Nonantola la vita di Adriano III, un
curioso manoscritto in cui si afferma che la morte del Papa è avvenuta a Spinum Lamberti: la presenza di uno spinum (cioè territorio incolto) di
proprietà di un certo Lamberto indica tutto un territorio, definendolo
finalmente in maniera univoca.
Il
profumo ha portato un nome: sono arrivate le spine.
Ma
non è tutto. La vita del Papa si trova in un codice manoscritto, insieme a
quelle degli altri santi venerati a Nonantola, ed è presente in due versioni:
una in prosa, l’altra in poesia.
In
quest’ultima il luogo della morte di Adriano viene così introdotto: “Qui propter casus Lamberti spina vocatur” (per
quanto accaduto il luogo è chiamato la spina di Lamberto).
La
variante del nome (“spina” anziché “spinum”) è introdotta solo per ragioni di
ritmo poetico, ma ha importanti conseguenze, poiché dà luogo alla nascita di un
mito. Infatti il nome proprio, probabilmente appartenuto a un semplice
proprietario del luogo, diventa nell’immaginario quello dell’imperatore Lamberto
ferito da una spina.
Le spine insomma hanno cominciato a pungere. Alla prossima…
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