Prima parte
Incontriamo il DUE già analizzando il nome “spinum Lamberti”.
Il paese è legato al numero DUE,
che ben presto si rivela un segno di rivalità, opposizione, divisione; certo
non di amicizia e fraternità.
Vediamo alcuni di questi “doppi”.
1°. Prima della costruzione del Castello, il territorio, che
si qualificava con lo stesso nome “spinum
Lamberti”, comprendeva oltre al desolato e desertico “spinum” anche quello che i documenti chiamano “Verdeta”, un giardino ricco di vegetazione, acque e selvaggina dove
il re cacciava.
2°. La prima comparsa del nome del paese vede a confronto,
quasi in “lotta”, DUE documenti degli inizi dell’ XI secolo:
- un manoscritto nonantolano, un testo in poesia in cui
compare “Lamberti spina”;
- un diploma
dell’imperatore Corrado II in cui troviamo scritto “Spinalãberti”;
3°. DUE anime accompagnano Spilamberto nel corso della sua
storia.
Nel passato il territorio era diviso tra l’Abate di
Nonantola e il Vescovo di Modena; quest’ultimo esercitava inizialmente il suo potere
su San Vito e Corticella.
Altro sdoppiamento territoriale
lo ritroviamo nella posizione del paese, continuamente situato su un confine:
in un primo tempo tra Longobardi e Bizantini, ed in seguito tra Impero e Papato.
In tale contesto i conflitti e le
scaramucce non mancavano, come pure le fiorenti attività di contrabbando e le
frequenti scappatelle di ragazzi e ragazze, incuranti degli “schieramenti
partigiani”.
Fino al 1860 il confine rimase a
dividere i DUE poteri di Modena e Bologna, le cui autorità politiche non
potevano impedire “affari sottobanco e figli illegittimi” di chi, per interesse
o per amore, non si sentiva partecipe di questa disputa.
Nessun commento:
Posta un commento