Particolare di un documento del 1799 conservato presso l'Archivio di Stato di Modena
Il territorio di Spilamberto
agli inizi dell’XI secolo ha un nome, ma questo nome dovrà affrontare varie
sfide: un profumo contrastato. Innanzitutto l’unificazione dei due componenti: nel
testo della vita di Adriano III compare “Lamberti spina”; successivamente
troviamo un unico nome, ma Lamberto ha l’iniziale maiuscola, perciò è ancora
considerato nome autonomo.
La definitiva unione dei due
componenti lascia aperto il problema se il territorio si debba denominare
“Spinalamberti” o “Spinumlamberti”, che si declina a volte in “Spinolamberti”. La vince dopo accanita lotta il più orecchiabile “Spinalamberti”.
Tuttavia il viaggio continua:
forse perché il nome risultava troppo lungo da scrivere a mano, si eliminavano
o storpiavano uno o più suoni all'interno della parola, col risultato che una
certa fantasia finiva per produrre variazioni diverse.
La cosa è andata avanti
parecchio tempo: ancora a fine ‘700 in un unico documento si trova Spilimberto,
Spilemberto e Spilamberto. Oggi a volte lo si confonde con Spilimbergo, e così
finiamo per essere sospinti in provincia di Pordenone.
Ma recentemente una festa ha riportato l’antico nome “Spinalamberto”, dove la spina non profuma più, né punge, ma ci inonda del suo sapore amarognolo.
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