mercoledì 1 marzo 2017

NOMINA NUDA TENEMUS / 5: UNO SPINUM, SPILAMBERTO


Traslazione del corpo di Sant’Adriano (formella del portale dell’Abbazia di Nonantola).


Per capire l’uomo, dice un antropologo, bisogna fare il giro più lungo. Ciò vale anche per Spilamberto, e infatti la pista che porta al suo nome si snoda per circa due secoli.

Quando nell’885 Adriano III muore, l’Abate di Nonantola si impadronisce del corpo del Papa e di tutto ciò che faceva parte del suo bagaglio, in particolare la biblioteca.
Per fare questo si avvale di un diritto longobardo detto “albinaggio”: esso però poteva essere vigente solo nella zona longobarda della curtis di Vilzacara, cioè sulla sponda sinistra del Panaro, e quindi a Spilamberto.
Ecco quindi un importante indizio a favore dell’ipotesi secondo cui Adriano sarebbe morto a Spilamberto; da unire al fatto che dal XIII sec. ad oggi il nostro paese ha dedicato un culto particolare ad Adriano III, mentre di ciò non vi è traccia a San Cesario.

Ma torniamo a Nonantola. Quando intorno al 1000 cominciano i processi di canonizzazione, all’Abbazia occorre santificare Adriano III: in questo modo i suoi resti diventeranno reliquie, dunque attireranno pellegrini e procureranno risorse economiche.
Nel 1017 viene scritta così dagli amanuensi di Nonantola la vita di Adriano III, un curioso manoscritto in cui si afferma che la morte del Papa è avvenuta a Spinum Lamberti: la presenza di uno spinum (cioè territorio incolto) di proprietà di un certo Lamberto indica tutto un territorio, definendolo finalmente in maniera univoca.
Il profumo ha portato un nome: sono arrivate le spine.

Ma non è tutto. La vita del Papa si trova in un codice manoscritto, insieme a quelle degli altri santi venerati a Nonantola, ed è presente in due versioni: una in prosa, l’altra in poesia.
In quest’ultima il luogo della morte di Adriano viene così introdotto: “Qui propter casus Lamberti spina vocatur” (per quanto accaduto il luogo è chiamato la spina di Lamberto).
La variante del nome (“spina” anziché “spinum”) è introdotta solo per ragioni di ritmo poetico, ma ha importanti conseguenze, poiché dà luogo alla nascita di un mito. Infatti il nome proprio, probabilmente appartenuto a un semplice proprietario del luogo, diventa nell’immaginario quello dell’imperatore Lamberto ferito da una spina.

Le spine insomma hanno cominciato a pungere. Alla prossima…

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