venerdì 27 febbraio 2015

CARAMELLE DALL'ARCHIVIO / 10: GIOCHI DI NEVE


La neve, da un po’ di giorni, la fa da padrona nel nostro paese. L’inverno ha veramente interpretato se stesso. 
Il disagio che provoca agli adulti è, invece, gioia per i bambini.
Nel passato le vie del paese erano proprietà dei pedoni e con la neve ci si divertiva. Si scivolava ripetutamente dagli alti cumuli con emozione e fatica (quanta ne veniva allora!). Ogni angolo, ogni spazio in cui si ammassava la bianca coltre erano motivo di gioco.
Ricordiamo: decenni fa era possibile accedere a quel fossato che per tanti secoli ha circondato il Castello e la Rocca, il cui ultimo tratto, rimasto fino a tempi recenti, ghiacciava d’inverno. Era là, dietro l’ultima restante Torretta di guardia, ai piedi della “Montagnina”. Per i ragazzi degli anni Cinquanta, era la pista ideale per pattinare. Purtroppo, c’è chi ancora ricorda, con triste emozione, i vigili accorsi per recuperare il corpo senza vita di uno di loro, uno di quei giovani che si erano ritrovati per scivolare allegramente sulla superficie ghiacciata. E la memoria ha impresso tristi colori: la divisa dei pompieri e il bianco del telo che, ricoprendo il ragazzo, profanava la neve.
«Mai più!» i genitori dicevano «mai più su quel ghiaccio!»
La successiva copertura del fossato ha allontanato il pericolo e, per molti, anche il ricordo di quella sciagura, di cui gli stretti legami paesani resero tutti partecipi.
Oggi, se anche la fossa non rimane, resta del passato l’antico Piazzale della Rocca. Lì, un alto cumulo di neve sembra invitare al gioco, a lunghe scivolate. Ma il Piazzale resta silenzioso, mancano le grida festose di bambini e ragazzi, che un tempo avrebbero colorato vivacemente la gelida atmosfera invernale.

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