venerdì 27 febbraio 2015

CARAMELLE DELL'ARCHIVIO / 11: IL PORTICATO DEL BERNINI A SPILAMBERTO?


Recentemente ha fatto scalpore l’iniziativa del Papa di aprire docce e una barberia, sotto il porticato del Bernini, per i senzatetto; è stato fornito loro anche un pasto.
È l’abbraccio di Piazza San Pietro che si allarga per soccorrere chi è povero e bisognoso. 
Qualcosa di simile succedeva a Spilamberto nella seconda metà dell’Ottocento e agli inizi del Novecento, anche se con modalità diverse.
Accadeva solitamente quando la rilevante crisi economica veniva accompagnata da inverni particolarmente rigidi e la fame bussava alle porte di molte famiglie.
Cosa succedeva a Spilamberto?
L’Amministrazione comunale, in collaborazione con associazioni caritatevoli, organizzava la “Cucina economica” e lo “Scaldatoio”.
Tali soccorsi venivano collocati in un ambiente sottostante il Teatro comunale e adiacente al Torrione medievale. Era lo spazio solitamente destinato alle “Guardie campestri” e a luogo di deposito delle pompe antincendio.
La prima volta in cui vennero prese queste iniziative fu nel lontano 1869.
Altro esempio significativo si ebbe nel 1887. In questa occasione, il Sindaco risolse di scrivere al Ministro dell’interno a Roma per chiedere aiuto:
“L’imperversare della crisi economica che colla mancanza di lavoro rende addirittura desolante la condizione dei numerosissimi nostri poveri nell’ora incominciata rigida stagione, rende necessario che anche quest’anno – come si ebbe a fare altre volte – si aprono lo Scaldatoio e le Cucine economiche gratuite [...] ma i mezzi del comitato apposito essendo troppo esigui [...] si invoca e si spera in un generoso per quanto modesto sussidio del Regio governo”.
E da Roma giunse un aiuto nella misura di lire 100.
Quindi, quell’inverno, nei mesi di gennaio e febbraio, vennero distribuite, tre volte la settimana, una media di duecento minestre al giorno, cercando di “alleviare e lenire i bisogni e i dolori di tanti miserabili”, come diceva il Sindaco nella sua lettera.
E le docce del Porticato del Bernini? Chi provvedeva?
A quell’epoca questa esigenza era molto lontana dai pensieri della popolazione, che viveva giornalmente in un Castello in cui l’igiene, come in tantissimi altri luoghi, non era certamente fra le prime necessità, e la costante urgenza quotidiana era, per molti, soddisfare la fame.

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