mercoledì 20 maggio 2015

CARAMELLE DALL'ARCHIVIO / 20: AS CATÀM DA LA MADUNÈINA


Ricordo di profumo: saranno rose?
Un mormorio di voci si spande nella tiepida serata di maggio; a tratti si interrompe e lascia spazio ad una sola voce, poi riprende: oh mia bela Madunina... no, non siamo a Milano, è la Madonninala Madunèina”, sormontata da una cupola a bulbo di Via Castellaro.
Il nome della via deriva da castrum urbis, il centro fortificato del paese, nome che troviamo anche a Modena e in altre città: è la strada che conduce alla porta nord dell’antica cinta muraria. Non era questo l’unico punto d’accesso al Castello, vi erano altre porte, a ovest e sud, e due ad est inglobate nella struttura della Rocca; naturalmente ognuna aveva i propri ponti levatoi.
Intanto continua il rosario e al gruppo di persone ai piedi della “Maestà” si aggiunge qualche ritardatario. La “Madonnina”, infatti, si trova al culmine di una colonna, restaurata nel 1991 da un nutrito gruppo di esperti e con il contributo della popolazione. La statuetta originale, probabilmente del Piccioli, è stata rubata; quella attuale è una creazione di Ascanio Tacconi.
Ci fu un momento in cui si voleva abbattere l’intera struttura, ma una sollevazione unanime ha impedito il misfatto. La parte muraria portante è stata solo spostata più in angolo, in sicurezza dal pericolo del traffico.
La popolazione del nostro paese ha dimostrato e dimostra sincera fedeltà ed attaccamento ad un simbolo: non c’è globalizzazione che tenga. C’è in essa il profondo desiderio che le cose di Spilamberto rimangano nel suo territorio.
Così maggio, con i suoi tepori e profumi, ci porterà ancora la piacevolezza rassicurante di quelle atmosfere, di quei mormorii e di quelle sentite preghiere ai piedi di quella Vergine che ha potuto restare a vegliare i suoi fedeli dalla nicchia in cui era stata riposta.

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