lunedì 9 marzo 2015

CARAMELLE DALL'ARCHIVIO / 12: ROCCA DELLE MIE BRAME


Seconda puntata

Se lasciate spazio alla fantasia e vi avvicinate a Lei...sentirete anche voi: la musica!
La musica cambia l’immagine della severa Rocca. Viene dall’interno, dalla “Stanza degli sposi”.
No, no, no, non è quella del castello dei Gonzaga a Mantova dipinta dal Mantegna, ma è qui, a Spilamberto, proprio dentro la Rocca!
Entriamo e andiamo a vederla.
La stanza ha la vista sul Panaro, verso est. Immaginiamola alle prime incerte luci dell’alba, avvolti dal verde silenzio del parco.
Lì ci sono gli affreschi di putti alati musicanti, eroti simboli amorosi, che suonano e tengono incantato Pegaso, il cavallo alato. La loro magia avvolge anche noi.
La stanza fu affrescata in occasione del matrimonio di Nicolò Rangoni e Bianca Bentivoglio, figlia del “Signore” di Bologna. Era il lontano 1479.
Torniamo però alla realtà, per dire: gli affreschi vennero asportati dalla fascia alta delle pareti poco prima dell’Ultima guerra mondiale. Per preservarli dal degrado ora sono in parte conservati dal Comune di Spilamberto e in parte dall’ultimo discendente dei marchesi Rangoni.
Lasciandoci, un’ultima volta, trasportare dalla delicata armonia del flauto e quasi imbrigliati, come Pegaso, dal seducente festone, torniamo alla storicità della rappresentazione: l’affresco ci dice che, in quel momento, si stava attuando un percorso di ristrutturazione della Rocca, la quale, da fortilizio, si avviava a diventare una residenza signorile. Sarebbe diventata confortevole luogo di soggiorno dei Marchesi e dei loro importanti ospiti, che da varie parti della Penisola avrebbero raggiunto la Spilamberto degli anni e dei secoli futuri.
E noi, da queste pagine, vi racconteremo la loro storia.
Arrivederci a presto. 


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